Etichetta: Victoria Nuland

"Siamo tutti Cheneyisti adesso"

Alla fine del 2008, quando il presidente Obama optò più per la “continuità” che per il “cambiamento” – e cedette il controllo su gran parte della sua politica estera a “rivali” più aggressivi – si atteneva a molte delle teorie neoconservatrici di Dick Cheney che calpestavano i principi costituzionali, mentre il JAG in pensione Maggiore Todd...

Il pericolo della falsa narrativa

Esclusivo: come dieci anni fa con l’Iraq, gli esperti e i politici ufficiali di Washington sono bloccati fianco a fianco in una falange di consenso fuorviante sull’Ucraina, presentando una falsa narrativa che sta portando la politica statunitense in direzioni pericolose, scrive Robert Parry.

Il gambetto Ucraina-Siria-Iran dei neoconservatori

Esclusivo: La crisi ucraina, in parte fomentata dai neoconservatori statunitensi, ha danneggiato le prospettive di pace non solo ai confini della Russia ma anche in due punti caldi del Medio Oriente, Siria e Iran, che potrebbe essere stato esattamente il punto, riferisce Robert Parry.

Interessi aziendali dietro il putsch ucraino

Dietro il colpo di stato sostenuto dagli Stati Uniti che ha spodestato il presidente democraticamente eletto dell'Ucraina ci sono gli interessi economici di grandi aziende, dalla Cargill alla Chevron, che vedono il paese come una potenziale “miniera d'oro” di profitti derivanti dallo sfruttamento agricolo ed energetico, riferisce JP Sottile.

I neoconservatori hanno resistito alla tempesta

Esclusivo: L'isteria bipartisan ufficiale di Washington su Ucraina e Crimea è la prova che i neoconservatori non solo hanno resistito alla furia pubblica per la guerra in Iraq, ma sono ora tornati a modellare le strategie geopolitiche degli Stati Uniti, riferisce Robert Parry.

Come Reagan rafforzò l'ipocrisia degli Stati Uniti

Esclusivo: i principali mezzi di informazione statunitensi hanno accettato così pienamente la narrativa del governo americano sull'Ucraina che quasi nessuno vede gli strati di ipocrisia, un risultato nel "pensiero di gruppo" che risale alla guerra di Ronald Reagan contro l'"equivalenza morale", scrive Robert …

Spiegare l’ipocrisia degli Stati Uniti sull’Ucraina

L'ipocrisia del governo statunitense nei confronti della crisi ucraina è stata mozzafiato, così come l'ostinato rifiuto della stampa statunitense di vedere l'ipocrisia (ad esempio la guerra in Iraq e molti altri interventi statunitensi). William Blum esamina le ragioni alla base dei doppi standard.

La sconcertante ipocrisia americana

Esclusivo: Washington ufficiale è profondamente arrabbiata per l'intervento della Russia in Ucraina dopo che un colpo di stato sostenuto dagli Stati Uniti ha rovesciato il presidente democraticamente eletto. Alcuni neoconservatori di punta vogliono una nuova Guerra Fredda, ma non vogliono che nessuno si accorga della loro sconcertante ipocrisia, scrive Robert Parry.

Cosa vogliono i Neoconservatori dalla crisi ucraina

Rapporto speciale: La crisi ucraina, in parte fomentata dai neoconservatori statunitensi, compresi i residui al Dipartimento di Stato, ha inasprito le relazioni USA-Russia e interrotto la cooperazione segreta del presidente Obama con il presidente russo Putin per risolvere le crisi in Medio Oriente, riferisce Robert Parry.