Etichetta: neoconservatori

Cosa vogliono i "perdenti irritati".

I democratici delusi attribuiscono la colpa della sconfitta di Hillary Clinton agli hacker russi, una teoria del complotto promossa dall'establishment che serve gli interessi del “partito della guerra” americano, afferma Diana Johnstone.

Il fattore Tulsi Gabbard di Trump

Esclusivo: invitando il deputato Tulsi Gabbard, un democratico ostile alle guerre di “cambio di regime”, il presidente eletto Trump potrebbe segnalare una grande rottura con l’ortodossia repubblicana neoconservatrice e un grande sconvolgimento dell’establishment della politica estera degli Stati Uniti, scrive Robert Parry .

La vittoria di Trump: un rimprovero alle élite

L’improbabile elezione di Donald Trump è un colpo simile alla Brexit per le élite globali che hanno sposato un arrogante mix di politica estera neoconservatrice ed economia neoliberista che ha ferito molti cittadini comuni, afferma l’ex diplomatico britannico Alastair Crooke.

Di chi è la colpa del presidente Trump?

Esclusivo: il Team Clinton pensava che il percorso verso la Casa Bianca passasse attraverso un attacco neo-maccartista a Donald Trump come burattino di Vladimir Putin, piuttosto che affrontare le reali preoccupazioni degli americani, scrive James W Carden.

Perché Trump ha vinto; Perché Clinton ha perso

Esclusivo: La straordinaria sconfitta di Hillary Clinton riflette un grossolano errore di valutazione da parte del Partito Democratico riguardo alla profondità della rabbia populista contro le élite egoistiche che hanno trattato gran parte del paese con disprezzo, scrive Robert Parry.

Anche i Neoconservatori hanno sbagliato contro l’Isis

Mentre lo Stato Islamico perde terreno in Iraq e Siria, le precedenti richieste da parte dei neoconservatori ufficiali di Washington per una massiccia reintroduzione delle truppe statunitensi sembrano essere solo l’ultimo errore di valutazione di questi falchi guerrafondai, come spiega l’ex analista della CIA Paul R. Pillar.

Chi eliminerà i guerrafondai?

Esclusivo: i democratici progressisti si stanno preparando a combattere gli incaricati di Wall Street nell'amministrazione di Hillary Clinton, ma non esiste una campagna simile per estirpare i guerrafondai neoconservatori/falchi liberali, scrive Robert Parry.

Applicare Tolstoj alla corsa alla guerra di oggi

Correre in guerra – giustificato da mezze verità e propaganda – è una storia vecchia quanto la storia scritta e argomento di grandi romanzieri come Lev Tolstoj, la cui Anna Karenina offre lezioni per la corsa precipitosa di oggi verso la Terza Guerra Mondiale, dice Gilbert Doctorow.

La follia esistenziale dell’attacco a Putin

Esclusivo: Washington ufficiale adora criticare Putin, ma demonizzare il leader russo interrompe un dibattito razionale sulle relazioni USA-Russia e spinge le due potenze nucleari verso un limite esistenziale, scrive Robert Parry.