Etichetta: neoconservatori

Il viscido affare del Russia-gate

Rapporto speciale: Mentre il governo degli Stati Uniti distribuisce decine di milioni di dollari per “combattere la propaganda russa”, un risultato è una sfilza di nuovi “studi” condotti da “studiosi” e “ricercatori” che fanno audizioni per il bottino, riferisce Robert Parry.

Trump, un interventista rozzo

La decisione del presidente Trump di presentarsi alle Nazioni Unite e di smascherarsi come un bellicoso interventista ha distrutto ogni speranza che rimanesse che avrebbe scelto una strada sostanzialmente diversa da quella dei suoi predecessori, dice Gilbert Doctorow.

Il fragile futuro dell'America

  Le proteste del mainstream statunitense contro la presunta “ingerenza” russa nella politica americana riflettono una nazione che sta rapidamente perdendo il suo dominio globale e che teme anche la minima sfida, come spiega Gilbert Doctorow.

La sopravvivenza della Siria è un duro colpo per i jihadisti

Nonostante gli sforzi disperati di Israele e dei suoi alleati per salvare il progetto di “cambio di regime” in Siria, l’incombente sconfitta degli jihadisti sostenuti dall’occidente segna un punto di svolta nel moderno Medio Oriente, afferma l’ex diplomatico britannico Alastair Crooke.

Il ruolo del “poliziotto globale” americano

Gli influenti neoconservatori americani e i loro aiutanti falchi liberali vogliono gli interventi degli Stati Uniti praticamente ovunque, ma altre potenze si stanno irritando contro questo “poliziotto globale” statunitense, come spiega l’ex funzionario della CIA Graham E. Fuller.

Un legame tra l’Ucraina e i missili della Corea del Nord?

Esclusivo: orchestrando il “cambio di regime” del 2014 in Ucraina, i neoconservatori statunitensi potrebbero aver indirettamente contribuito a una disperata fabbrica ucraina che vendeva motori a razzo avanzati alla Corea del Nord mettendo in pericolo l’America, scrive Robert Parry.

Come Obama e Trump si sono tarpati le ali

I presidenti Obama e Trump sono in netto contrasto sulla politica estera, ma condividono un denominatore comune: hanno dovuto affrontare resistenze per appianare le relazioni con una potenza chiave, Obama sull’Iran; Trump sulla Russia, ha osservato Andrew Spannaus ad Aspenia.

Il miscuglio di politica estera di Trump

Sotto attacco feroce dal momento della sua straordinaria elezione, il presidente Trump non è riuscito a perseguire una politica estera coerente poiché mescola e abbina la belligeranza vecchio stile con un pragmatismo ad hoc, spiega Gilbert Doctorow.