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Trump, la Corea del Nord e la falsa “lista dei terroristi”

Vedendo quello che è successo ai leader di Iraq e Libia, Kim Jong Un della Corea del Nord non cederà le sue bombe nucleari – e il fatto di essere inserito nella “lista del terrorismo” degli Stati Uniti non cambierà la situazione, come spiega Ivan Eland dell’Independent Institute.

Aumentare il bilancio militare

L’amministrazione Trump e il Congresso sono d’accordo su una cosa: i vincoli di bilancio sulla spesa militare devono essere superati per sostenere le basi all’estero e per finanziare progetti locali di carne suina, scrive Ivan Eland.

Trump scivola nella sindrome della guerra infinita

Proprio come il presidente Obama, il presidente Trump è stato eletto come relativo “candidato di pace” ma – una volta in carica – ha virato verso la “logica” neoconservatrice ufficiale di Washington della guerra senza fine, come descrive Ivan Eland.

Come alleviare le paure della Corea del Nord

La Corea del Nord teme di fare la fine dell’Iraq o della Libia se rinunciasse al suo programma nucleare. La Cina ha offerto un’idea per calmare questi timori, ma il presidente Trump dice di no, riferisce Ivan Eland.

La politica estera incoerente di Trump

La politica estera del presidente Trump sta sprofondando nell’incoerenza dal Medio Oriente all’Estremo Oriente, con la sua promessa di un minore interventismo e di risparmi di bilancio che stanno scomparendo dalla vista, come riferisce Ivan Eland.

Un altro presidente repubblicano gonfia il deficit

Di fronte alla “#Resistenza” democratica, il presidente Trump è saltato tra le braccia dei repubblicani al Congresso e sta seguendo il vecchio modello repubblicano di tagli fiscali, aumenti militari e deficit in aumento, come spiega Ivan Eland.

Trump deve ripensare le politiche antiterrorismo

Il presidente Trump promette di ristrutturare il suo divieto di viaggio per sette paesi a maggioranza musulmana – e di considerare una “zona sicura” in Siria – ma queste idee creano più rischi di quanti ne eliminano, dice Ivan Eland.

La tradizione perduta dell'America sul non intervento

Criticando implicitamente l’interventismo americano, il discorso inaugurale del presidente Trump ha attirato le denunce dell’establishment di Washington come una deviazione pericolosa, ma il suo messaggio in realtà si adatta alle tradizioni statunitensi, dice Ivan Eland.