Dopo un anno di azioni sindacali e richieste di salari più alti per combattere l’elevata inflazione, i negoziati tra sindacati e datori di lavoro a livello municipale e federale entreranno nel terzo round la prossima settimana.
È un modo per aiutarli a reindustrializzarsi, scrive Barbara Fritz, in un momento in cui la recente geopolitica ha anche acuito la preoccupazione per la dipendenza dal dollaro.
Lo sciopero arriva il giorno dopo che i membri del Parlamento hanno approvato un disegno di legge anti-sciopero che, se convertito in legge, imporrebbe “livelli minimi di servizio” per le ferrovie e i servizi di emergenza, riferisce Julia Conley.
Nonostante le prove di truffe sui prezzi, Joe Biden ha finora rifiutato di sostenere un’imposta sui profitti imprevisti, optando invece per chiedere un’azione volontaria da parte dei dirigenti dei combustibili fossili.
Le politiche anti-inflazione guidate dagli Stati Uniti e dall’Eurozona non alleggeriranno gli oneri che gravano sulla classe operaia nei loro paesi e certamente non nel Sud del mondo oppresso dal debito, scrive Vijay Prashad.
Questa propaganda arreca un danno immenso alla comprensione e alla capacità del mondo di evitare un incombente disastro alimentare globale, scrive John Ross.
Mentre l’Occidente è impegnato ad affrontare i propri problemi economici tagliando le esportazioni russe, si presta poca attenzione a coloro che soffrono di più, scrive Ramzy Baroud.
Per una spiegazione della massiccia ondata inflazionistica che si sta abbattendo sul mondo e causando sofferenze e instabilità diffuse, Vijay Prashad si rivolge alla politica economica degli Stati Uniti.
La fine dei sussidi statunitensi per l’assistenza all’infanzia non rifornirà gli scaffali dei negozi, scrive Sonali Kolhatkar. Un’economia globale più giusta e sostenibile potrebbe farlo.