
Un secolo dopo la sua pubblicazione, questo romanzo senza tempo ci mette in guardia sui veleni del nazionalismo e dell’idolatria e sulla comunanza dei nostri soggiorni tra la nascita e la morte.
La storia ci insegna che le epidemie sono più momenti rivelatori che trasformatori sociali, scrive Pepe Escobar.
Le lezioni che impareremo dal coronavirus verranno dalle nostre esperienze, non da Tucidide, ma lui offre una descrizione di una città-stato in crisi tanto toccante e potente oggi, quanto lo era nel 430 a.C., scrive Chris Mackie.