La polizia ha arrestato i partecipanti mentre le autorità tedesche impedivano al medico di Gaza Ghassan Abu Sitta, un relatore invitato, di entrare nel paese.
Il governo australiano sta oscurando le esportazioni di armi verso Israele nonostante la sentenza della Corte Mondiale di opporsi al “genocidio plausibile”, scrive Michelle Fahy.
Lunedì la nazione centroamericana ha presentato accuse formali contro la Repubblica Federale alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia, chiedendo a Berlino di fermare gli armamenti a Israele.
Ex giudici della Corte Suprema del Regno Unito hanno scritto al primo ministro dicendogli di cessare la vendita di armi a Israele nel contesto di un “genocidio plausibile” a Gaza e hanno anche sorprendentemente chiesto sanzioni contro i leader israeliani, riferisce Joe Lauria.
Matthew Read afferma che invece di affrontare le radici economiche del fascismo e dei settori della classe dirigente che appoggiarono Hitler, la Germania, dal 1949, ha promosso una narrazione di colpa collettiva.
La Corte Mondiale ha citato sviluppi “eccezionalmente gravi”, in particolare la “diffusione della carestia e della fame”, ordinando ancora una volta a Israele di prevenire atti genocidi a Gaza.
Il rapporto non modificato del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite chiede, tra le altre raccomandazioni, un immediato embargo sulle armi contro Israele e la protezione internazionale per i palestinesi nei territori occupati.
Dietro la sua patina riflessiva, il recente articolo di Noah Feldman su Time è solo un altro tentativo di mettere a tacere gli oppositori dello Stato israeliano, scrive Steven Friedman.
La sofferenza e l’eroismo del popolo di Gaza, che già brillano di per sé, hanno anche gettato la luce tanto necessaria sul completo fallimento del modello di democrazia occidentale.