Guarda lo spettacolo sulla sentenza dell'Alta Corte questa settimana sull'editore di WikiLeaks Julian Assange. Ospiti: Chris Hedges, Craig Murray, Marjorie Cohn e Bruce Afran. (Con cronologia.)
Durante l'esame periodico del Regno Unito da parte del Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite, l'autore ha sollevato i crimini di guerra statunitensi denunciati da WikiLeaks e le violazioni britanniche dei diritti politici e civili dell'editore.
La sofferenza e l’eroismo del popolo di Gaza, che già brillano di per sé, hanno anche gettato la luce tanto necessaria sul completo fallimento del modello di democrazia occidentale.
Il secondo giorno, il 21 febbraio, gli Stati Uniti e il Ministero degli Interni hanno risposto al team legale di Assange in modo piuttosto sconnesso, essenzialmente semplicemente ribadendo le accuse.
Gli stessi poteri che finanziano e armano l’Ucraina finanziano e armano il genocidio da parte di un Israele suprematista razziale. La mia fede in una sorta di decenza intrinseca all’establishment politico occidentale era ingenua.
Il processo legale contro l'editore di WikiLeaks è stato una parodia e una farsa contrassegnata da un'ostilità istituzionale palese. Ora siamo nel salone dell'ultima occasione presso la Royal Courts of Justice.
Craig Murray, Chris Hedges, Mohamed Elmaazi e Cathy Vogan e Joe Lauria di Consortium News hanno discusso dell'udienza del primo giorno sul canale Truth Defense.
Il fatto che la Corte Internazionale di Giustizia non abbia affermato il diritto di Israele all'autodifesa è forse il punto più importante di questo ordine provvisorio. È il cane che non abbaiava.
Il Sud Africa potrebbe aver dato alla Corte Mondiale una via d’uscita dalla sentenza che Israele sta plausibilmente commettendo un genocidio e deve fermare i suoi attacchi, scrive Joe Lauria.