Lunedì la nazione centroamericana ha presentato accuse formali contro la Repubblica Federale alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia, chiedendo a Berlino di fermare gli armamenti a Israele.
Ex giudici della Corte Suprema del Regno Unito hanno scritto al primo ministro dicendogli di cessare la vendita di armi a Israele nel contesto di un “genocidio plausibile” a Gaza e hanno anche sorprendentemente chiesto sanzioni contro i leader israeliani, riferisce Joe Lauria.
Matthew Read afferma che invece di affrontare le radici economiche del fascismo e dei settori della classe dirigente che appoggiarono Hitler, la Germania, dal 1949, ha promosso una narrazione di colpa collettiva.
La Corte Mondiale ha citato sviluppi “eccezionalmente gravi”, in particolare la “diffusione della carestia e della fame”, ordinando ancora una volta a Israele di prevenire atti genocidi a Gaza.
I prossimi anni dimostreranno che la crisi di legittimità internazionale, derivante dall'abuso di potere, difficilmente potrà essere risolta con cambiamenti e riforme superficiali, scrive Ramzy Baroud.
Il governo albanese può continuare a ignorare le richieste di indipendenza nazionale in politica estera, oppure può iniziare a esaminare seriamente le accuse di complicità, scrive Margaret Reynolds.
Descrivendo la situazione a Gaza come “ora così terrificante da essere indicibile”, Pretoria chiede alla Corte Mondiale di adottare ulteriori misure per fermare il genocidio di Israele.
Creare condizioni che minaccino la sopravvivenza di tutta o parte di una data popolazione rientra nella definizione stessa di genocidio ai sensi del diritto internazionale, scrive Phyllis Bennis.
Con decine di migliaia di palestinesi massacrati, Panorama ha scelto di consegnare il microfono proprio ai militari responsabili dell’omicidio, scrive Jonathan Cook.