Il defunto presidente degli Stati Uniti può aver compiuto buone azioni quando era fuori dal suo incarico, ma una volta al potere ha fomentato una serie di disastri in politica interna ed estera.
In un'intervista con Natylie Baldwin, E. Wayne Merry riflette sul suo telegramma del Dipartimento di Stato del 1994 riguardante le relazioni occidentali con la Russia post-sovietica.
La prossima amministrazione dovrà prendere decisioni decisamente inquietanti riguardo al già mostruoso arsenale nucleare statunitense, scrive Michael Klare.
Nella spirale dialettica della cultura, poesie, canzoni e storie ci ispirano ad agire e a descrivere le nostre azioni, che a loro volta ispirano gli altri a fare lo stesso.
A quanto pare, il governo federale ritiene che il Primo Emendamento presenti delle lacune per quanto riguarda i discorsi che il governo odia e teme, scrive Andrew P. Napolitano.
Sessant'anni dopo il "Daisy Ad" di LBJ, Norman Solomon afferma che il pericolo di una guerra nucleare è più alto che nel 1964, ma Harris e Trump lo ignorano. Verrà sollevato nel dibattito di stasera?
In Australia, gli Stati Uniti stanno espandendo e riorientando silenziosamente la loro “base di sorveglianza più importante al mondo”, preparandola a combattere una guerra nucleare contro la Cina, scrive Peter Cronau.
Gli Stati Uniti hanno l’obbligo morale di commemorare Nagasaki, ma quest’anno si sono rifiutati di celebrare l’omicidio di giapponesi innocenti difendendo l’omicidio di palestinesi innocenti.