La grande idea del presidente Trump per la pace israelo-palestinese era il piano “outside-in” in cui i nuovi alleati sauditi di Israele avrebbero spremuto i palestinesi fino a quando non avessero accettato un falso “stato”, come spiega l’ex analista della CIA Paul R. Pillar.
Mese: Dicembre 2017
La portata del Russiagate nel giornalismo
L’indagine volta a incolpare in qualche modo la Russia per l’elezione di Donald Trump si è ora fusa con un altro obiettivo dell’establishment di isolare e intimidire gli informatori e altri dissidenti, come descrive Dennis J Bernstein.
L'opportunismo di Franken sulla guerra in Iraq
Obiettivo del fondo di fine anno fissato a $ 50,000
Dal redattore Robert Parry: Stiamo fissando il nostro obiettivo di raccolta fondi di fine anno a 50,000 dollari, una somma necessaria per continuare il nostro giornalismo indipendente che da 22 anni sfida la saggezza convenzionale fuorviante.
Roy Moore e il trionfo della partigianeria
La partigianeria ha raggiunto tali estremi nella politica statunitense che i repubblicani sono pronti a ignorare le molteplici accuse secondo cui Roy Moore avrebbe sfruttato le ragazze adolescenti per impedire a un democratico di vincere in Alabama, scrive Michael Winship.
I fili aggrovigliati del Russia-gate
Apparente furto elettorale in Honduras
Nel 2009, il Segretario di Stato Hillary Clinton ha giustificato un colpo di stato in Honduras per fermare un possibile secondo mandato di un presidente progressista, ma ora gli Stati Uniti restano a guardare mentre un presidente di destra ruba un secondo mandato, dice Rick Sterling.
Selezione di ciliegie verso la guerra con l’Iran
Nel tentativo di rafforzare l’ostilità americana verso l’Iran, il direttore della CIA Pompeo e altri funzionari statunitensi si stanno impegnando nello stesso tipo di intelligence distorta che ha portato alla catastrofica invasione dell’Iraq, scrive l’ex analista della CIA Paul R. Pillar.
Gli avvertimenti senza tempo di Edward R. Murrow
Man mano che l’isteria del Russiagate si espande, sta arrivando ad assomigliare al maccartismo degli anni ’1950, tranne che questa volta liberali e progressisti stanno promuovendo l’insidioso “colpa per associazione”, come descrive Michael Milillo.
Honduras di nuovo in bilico
I primi risultati elettorali in Honduras sembravano promettenti per lo sfidante progressista, ma da allora il conteggio dei voti si è bloccato e l’autoritario presidente ha inviato truppe nelle strade per fermare le proteste, come riferisce Dennis J Bernstein.